Eiaculazione precoce: come intervenire per migliorare la sessualità

eiaculazione precoce

L’eiaculazione precoce è uno dei disturbi più comuni tra la popolazione maschile, ma anche uno dei più complessi da analizzare. La duplice componente psico-fisica rende la diagnosi spesso complessa alla quale non di rado deve corrispondere un terapia combinata.

Non c’è una completa uniformità da parte del mondo scientifico nella definizione qualitativa e quantitativa dell’eiaculazione precoce.

Non vi è uniformità qualitativa perché il soddisfacimento sessuale è relativo alla coppia e pertanto vi sono numerosi casi in cui, pur in presenza del disturbo, l’eiaculazione precoce non compromette il benessere sessuale della coppia. Per le stesse ragioni non esiste neppure un uniformità quantitativa nella definizione del disturbo; la durata del rapporto è soggettiva e pertanto non è semplice indicare una tempistica al di sotto della quale si può parlare scientificamente di eiaculazione precoce.

Un insieme di cause che vanno curate da un insieme di terapie

Spesso l’eiaculazione precoce è determinata da un insieme di elementi che possono essere psicologici, fisici, o più spesso dall’insieme di queste due sfere.

In questi casi è importante che l’andrologo lavori in team con gli altri specialisti, tra cui gli psicologi sessuologi, e che il lavoro sia fatto su entrambi i componenti della coppia. L’eiaculazione precoce infatti viene considerato un disturbo della sessualità e pertanto, inerente alla totalità della coppia.

Alcune cause possono tuttavia essere congenite e legate direttamente all’ipersensibilità del glande. Su questi elementi l’andrologo può intervenire con terapie appropriate che tendono a migliorare drasticamente il problema, sino a risolverlo del tutto.

La frenulotomia, frenulo corto o l’utilizzo dell’acido ialuronico che va a formare una barriera agli stimoli eccessivi percepiti dalle terminazioni nervose presenti sul glande, permettono di controllare gli impulsi durante il rapporto, aumentando la capacità di autocontrollo e conseguentemente la durata del rapporto sessuale.

Dinanzi alla comparsa del disturbo dell’eiaculazione precoce è bene rivolgersi sempre ad un andrologo che potrà diagnosticare eventualmente  l’assenza di problematicità congenite ed escludere in tal modo un approccio terapeutico chirurgico,  indirizzando così il paziente verso una cura farmacologica che possa ugualmente contribuire a migliorare la sessualità dei propri assistiti.

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