Small Penis Sindrome: ovvero la sindrome da spogliatoio

Molti osservatori urologi stanno mettendo in risalto la pericolosa deriva della SPS (Small Penis Sindrome) nella società contemporanea, sempre più schiava di un’immagine stereotipata, e fallace, della sessualità.

La Small Penis Sindrome, meglio nota come “sindrome da spogliatoio”, rischia di divenire un problema medico soggetto a migrazione; ovvero una dinamica che crea false problematiche urologiche ma che finisce per migrare in un reale problema psicologico.

Una questione di misure

Visto che di misure si parla, occorre allora innanzitutto specificare in termini medici quando le dimensioni del pene possono risultare davvero problematiche.

Sebbene la letteratura medica non sia univoca, in medicina si parla di micropene soltanto per i casi in cui l’asta non raggiunga i 7cm in condizione di erezione. Questa misura non è scelta arbitrariamente ma risponde all’anatomia femminile nella quale la cavità vaginale ha mediamente una profondità compresa tra i 7 e 7,5cm.

Al di sotto di tali misure dunque, il pene ha oggettive difficoltà nel raggiungere il coito, ma si parla, per questi casi, di una casistica molto rara.

Un pene “normale” misura generalmente, in stato di erezione, tra i 12 ed i 15cm, con un diametro di 10-11mm, mentre la dimensione a riposo mediamente è tra gli 8 ed i 10cm.

Applicazione acido ialuronico

Sebbene questi valori dicano già molto, non si può nascondere che dietro l’organo sessuale spesso si gioca una parte importante della psiche maschile.

Un buon urologo deve tenerne conto nel rispetto del proprio paziente, senza tuttavia cadere in una spirale molto pericolosa e che non richiede più l’intervento dell’urologo, bensì quello di uno psicologo.

Tra i 7 ed i 10 cm si può parlare di “pene piccolo” ma su tale punto la letteratura medica è assolutamente assente in quanto, sotto il profilo medico non esiste distinzione tra un pene ed un altro qualora entrambi riescano a svolgere appieno la propria funzionalità.

Per migliorare l’estetica del pene l’urologo può accompagnare la volontà del cliente migliorando il volume dell’asta con l’applicazione di acido ialuronico. In tal modo il diametro risulterà maggiorato di qualche millimetro. Si tratta di una procedura clinica ampiamente acquisita; l’acido ialuronico viene utilizzato in urologia anche per ritardare l’eiaculazione precoce, in questi casi applicandolo sul glande.

La pericolosa deriva della sindrome da spogliatoio

Il problema, come osservano molti urologi, non è nella reale carenza fisica delle dimensioni del pene, quanto nell’immagine stereotipata della sessualità.

L’aumento di pazienti giovani e giovanissimi che ricorrono all’urologo per le richieste di interventi e protesi atte ad aumentare le misure dell’organo sessuale maschile sono soltanto la punta di un iceberg che nasconde ancora ampie zone grigie davvero inquietanti.

Oltre a strumenti, letteralmente ridicoli e pozioni magiche degne del Mago di Oz, il rischio maggiore è quello di continuare su questa pericolosa deriva, dimenticando i piaceri e l’impareggiabile stato di benessere psico-fisico che una buona relazione sessuale è in grado di produrre su ciascuno di noi.

Quando il problema diviene quello di un’educazione ai sentimenti però, l’urologo deve poter cedere il passo allo psicologo.

 

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